PREFAZIONE dott. ALFREDO LISSONI
Sin dal primo manifestarsi, ufficialmente nel 1947,
del fenomeno dei “dischi volanti”, apparvero sulla scena i “contattisti”,
personaggi che dicevano di intrattenere contatti continuativi, fisici o mentali,
con extraterrestri. Il più famoso di costoro, il polacco americano George
Adamski, riposa oggi al cimitero degli eroi di Arlington, negli Stati Uniti.
Ma il fenomeno del contattismo, come del resto quello delle apparizioni di oggetti
volanti non identificati (tale il significato tradotto della sigla americana
UFO), è in realtà assai più antico. Sappiamo che già
negli anni Trenta, mentre in Italia una commissione supersegreta voluta da Mussolini
analizzava nel massimo riserbo foto e filmati di “velivoli non convenzionali”
giunti dallo zio, in Gran Bretagna un professore sosteneva di intrattenere
comunicazioni telepatiche con esseri superevoluti provenienti da Marte; e prima
ancora di lui messaggi dal pianeta rosso erano canalizzati medianicamente, nel
XIX secolo, da Hélène Smith, che in seguito si disse depositaria
di messaggi provenienti anche dalla Luna, Urano e Giove. Oggi la moderna radioastronomia
e le esplorazioni ziali hanno spostato altrove, al di fuori del nostro sistema
solare l’ipotetico luogo di provenienza di questi esseri, la cui esistenza,
su base statistica, non può più essere messa in discussione dalla
scienza ufficiale. E così la moderna ufologia ha cominciato a confrontarsi
con resoconti provenienti da un universo (che la scienza ci dice infinito) pulsante
di presunti viaggiatori intergalattici: plejadiani, meridiani, verdoniani e
via dicendo.Inutile dire che chi sostiene di intrattenere comunicazioni con
extraterrestri non ha vita facile né tanto meno ascolto immediato. Un
tempo definiti profeti, i contattisti moderni rappresentano una vera e propria
sfida per l’ufologia e per la scienza. Se da una parte gli scettici etichettano
le loro esperienze come creazioni favolistiche della mente, dall’altra
i possibilisti si rendono conto di avere a che fare con un fenomeno che nel
XXI secolo ha oramai raggiunto dimensioni planetarie, indipendentemente dalle
differenze di credo, cultura, razza o estrazione sociale. Se un tempo si credeva,
erroneamente, che il contattismo fosse una sorta di cultismo parareligioso di
matrice “bianca”, europea e americana, l’avvento di Internet,
ed il crollo delle barriere geografiche tra popoli, ci dimostra che così
non è. Migliaia di persone il tutto il mondo affermano di essere in contatto,
per le vie più dirate, con i “fratelli dello zio”:
in Giappone come nel mondo arabo; in Turchia (ove è particolarmente attivo
un gruppo sufi che canalizza il “Canale Alfa”) come in Sudafrica;
in Cina (ove i maestri di Chi Kung affermano tranquillamente di contattare gli
extraterrestri) come in India. Il numero dei prescelti che comunicano telepaticamente
con questi esseri (proprio quando la comunicazione da mente a mente si avvia
a riconoscimenti scientifici) è troppo elevato per pensare, onestamente,
ad un fenomeno di isteria di massa, come asseriscono gli scettici ad oltranza.
Troppe le persone attive (o “attivate?”) in tutto il mondo per non
considerare un fenomeno che indubbiamente ha una sua oggettività.Maria
Morganti rientra in questa schiera, e le sue comunicazioni hanno ripetutamente
anticipato, in maniera impressionante, eventi storici e politici, e persino
ufologici. Ben pochi sanno che questa semplice e riservata signora, fondatrice
del gruppo di ricerca “La Corona”, aveva preannunziato da mesi la
grande ondata di cerchi nel grano che avrebbero caratterizzato l’estate
del 2003.E veniamo ai cerchi, o crop circles, per dirla all’inglese. Apparsi
sul finire degli anni Settanta dapprima nel Regno Unito, e poi estesisi in tutto
il mondo, essi rappresentano, secondo le teorie più accreditate, una
forma di comunicazione simbolica tra umani ed extraterrestri; un esperanto universale,
basato su simboli ed archetipi, su disegni comprensibili a tutti ed un tempo
patrimonio comune dell’intera umanità (gli stregoni Sioux Lakota,
ad esempio, sostengono di saperli leggere).La vicenda cominciava ufficialmente
nel 1978, anno di grandi avvistamenti UFO in tutto il mondo, in un periodo in
cui i dischi volanti vennero avvistati, filmati o fotografati da centinaia di
persone. In Gran Bretagna iniziò a manifestarsi un fenomeno alquanto
singolare, la comparsa, nei campi di grano di insoliti anelli circolari. Il
primo ad accorgersene fu l’agricoltore Ian Stevens di Headbourne Worthly
che, mentre stava trebbiando il grano, si ritrovava all’improvviso all’interno
di una formazione perfettamente circolare. Le spighe erano piegate dolcemente
in senso orario, sovrapposte le une alle altre, e descrivevano un anello perfetto.
Procedendo lungo la strana formazione Stevens si era poi imbattuto in una serie
di anelli più piccoli. L’insieme dei cerchi sembrava quasi volere
rappresentare una figura. La vicenda non avrebbe avuto più alcun seguito
sino a che dell’enigma dei crop circles si tornò a parlare nell’estate
del 1981, quando il ricercatore inglese Pat Delgado, un ex ingegnere della NASA,
denunciò il fenomeno alla stampa mondiale. “Mi chiesero cosa ne
pensassi delle misteriose impronte che saltavano fuori nei campi coltivati,
piegando ma mai distruggendo vegetazione e raccolti”, dichiarava Delgado.
“Lì per lì non sapevo cosa rispondere. Non esistevano, nella
letteratura ufologica, notizie su questo stranissimo fenomeno. L’unico
caso documentato in modo approssimativo riguarda un cerchio trovato a Tully,
in Australia, nel 1966. Da allora nessuno si era mai preso la briga di approfondire
la ricerca. Mi recai dunque a Cheesefoot Head e mi ritrovai a contemplare dall’alto
un grande campo con tre grosse impronte circolari, causate dall’appiattimento
del raccolto. Fu un’impressione profonda e sconvolgente. Quale forza poteva
aver provocato un simile fenomeno?”.Da quel momento Delgado, con la collaborazione
dell’ingegnere elettrotecnico Colin Andrews, cominciò a catalogare
le centinaia di crops che dal 1981 hanno costellato le messi del Regno Unito.
Delgado ha avuto molti imitatori. In seguito all’estendersi del fenomeno
(i crops sono apparsi, tra l’altro, nelle contee di Kent, Devon, Glouchestershire,
Suffolk, Avon e persino in Scozia), sono sorte diverse associazioni di cereologi,
dal Center for crop circles study del l’astronomo e parapsicologo Archie
Roy alla Circles Phenomenon Research di Andrew e Delgado, impegnati in un’operazione
di catalogazione sistematica battezzata Corvo bianco. E sono nate diverse pubblicazioni,
da The Cerealogist a CPR International, nelle quali si esaminano le ipotesi
spesso più sorprendenti per spiegare un fenomeno che, nel frattempo,
ha travalicato i confini del Regno Unito per assumere proporzioni mondiali.
Dagli anni Ottanta i crop circles hanno fatto la loro misteriosa comparsa in
Germania, Svizzera, Italia, Belgio, Ungheria, Giappone, Egitto, India, Afganistan,
Canada, Brasile, Australia, CSI e America (persino nel parco pubblico di Brooklyn).
E da figure semplici, in genere banali anelli di dimensioni variabili, i crops
sono diventati sempre più complessi ed articolati, addirittura tridimensionali,
con le spighe non più piegate a 90 gradi a 30. Dal 1985 sono state catalogate
le formazioni più curiose, chiocciole, formiche, delfini, croci celtiche,
alberi della vita, cerchi concentrici, scorpioni, figure umane, simboli sumeri,
sistemi planetari e persino una figura matematica, un diagramma di Mandelbroth
largo 56 metri. Il più delle volte le spighe di grano mature sono schiacciate
per terra da un movimento rotatorio o a spirale deciso ma al tempo stesso delicato.
Le spighe difatti non si spezzano ed il grano continua a crescere in orizzontale.
Talvolta la piegatura della spiga avviene addirittura sotto terra. In alcune
occasioni al centro del cerchio resta un ciuffo di spighe che gli inglesi chiamano
la fontana. All’interno di queste insolite formazioni agirebbero forze
che i sensitivi dicono di essere in grado di avvertire: una nota medium, Noel
Wynyard, entrata in un crop ha dichiarato: “Non ho mai avvertito una forza
così intensa”. A conferma che qualcosa ci sia effettivamente, occorre
dire che, all’interno dei cerchi, le bacchette dei rabdomanti mutano direzione,
i pendolini si inclinano in verticale e i registratori captano un sordo ronzio
non udibile dall’orecchio umano. In alcuni casi sono state anche trovate
anche tracce di microonde.Dal 1978 al 1995 sono stati segnalati oltre 2000 crops.
A partire dal terzo millennio ne sono stati trovati duemila anche in Olanda
e Canada. E diverse volte è stato palese il coinvolgimento delle autorità
militari del pianeta per nascondere, insabbiare il fenomeno. In un’occasione,
ad Alton Barnes in Gran Bretagna, nei terreni del ministro della Difesa britannico
è comparsa una figura che ha destato non poco allarme nelle alte sfere
e che ha attirato l’interesse della regina Elisabetta, mentre i principi
Filippo e Carlo hanno chiesto di essere tempestivamente aggiornati sull’evoluzione
del fenomeno. Pat Delgado ha dichiarato: “Circa l’origine dei cerchi,
la prima ipotesi che escludo con certezza scientifica è che siano di
origine umana, il frutto di qualche buontempone. L’opera richiederebbe
l’impiego di pesanti e complesse attrezzature mentre non abbiamo trovato
alcuna traccia di passaggio umano”.Sebbene l’opinione più
diffusa dalla stampa sia tuttora quella di una grossa mistificazione (si è
parlato di bande di falsari notturni specializzati, detti circlemakers o land
artists), il mistero dei cerchi nel grano ha appassionato anche i più
scettici ricercatori, ognuno con una teoria sui generis. Chi ha pensato ad un
cedimento del terreno e chi a porcospini innamorati che, rincorrendosi, avrebbero
descritto i disegni; chi ha pensato a tracce lasciate dagli UFO e chi, come
lo studioso Paul Devereux, si è inventato l’esistenza di un’energia
primordiale emessa dalla madre Terra in luoghi particolari. Oltre all’ipotesi
extraterrestre, la spiegazione più plausibile è sembrata, per
alcuni anni, quella di Terence Meaden, un meteorologo del Wiltshire, che crede
che il fenomeno sia prodotto da particolari vortici circolari. Meaden ha fotografato
delle trombe d’aria di questo tipo e si è detto convinto che il
fenomeno, nell’antichità, sia stato interpretato come una manifestazione
divina. Questo spiegherebbe perché, in corrispondenza di alcuni punti
ove i crops sono soliti comparire, esistano diversi monoliti al culto della
fertilità, come nella piana di Avebury. Meaden se ne è detto convinto
al punto tale da intitolare uno dei suoi libri sull’argomento Goddes of
the stones, le Dee delle pietre.Che il fenomeno non sia nato nel 1978 è
decisamente documentato da una tavoletta settecentesca che riproduce la formazione
naturale di un crop durante l’invocazione di un sacerdote druida , come
pure da una stampa del 1678 circa un misterioso diavolo mietitore che la notte,
evidentemente, si divertiva a piegare il grano a cerchio.Ma nel settembre del
1991 una notizia pubblicata in prima pagina dal quotidiano londinese Today metteva
in subbuglio l’intera comunità dei cerealogists. Due attempati
sessantenni a nome Douglas Bower e David Chorley confessavano di essere gli
autori dei cerchi. Dinanzi ai redattori del Today i due avevano raccontato:
“Tutto cominciò dopo quegli avvistamenti UFO nel 1978. Decidemmo
di fare uno scherzo e cominciammo col disegnare un progetto dettagliato delle
impronte da lasciare in un campo. Ne scegliemmo uno visibile dall’alto,
quello di Cheese Head, sopra il quale passa una strada. Ci siamo andati di notte
armati di un gomitolo di go e di alcune assi di legno. Uno di noi faceva
da fulcro e l’altro si muoveva su una traiettoria circolare, piegando
il grano con l’asse. Noi abbiamo cominciato e poi altri ci hanno imitato
in tutto il mondo. Tutto qui. Lo abbiamo fatto solo per divertirci, ci piaceva
ascoltare le speculazioni della gente, specie dopo che Delgado ci ha definito
intelligenze superiori extraterrestri. Abbiamo deciso di mettere fine allo scherzo
solo adesso dopo avere sentito che il governo giapponese intendeva stanziare
diversi miliardi per studiare il fenomeno. Adesso pensiamo che lo scherzo sia
andato avanti abbastanza...”Per dare prova di ciò i due, scortati
da un giornalista, avevano creato un falso cerchio ed avevano avvisato Pat Delgado.
Questi, giunto sul posto, non aveva esitato a riconoscerne l’autenticità
davanti alla stampa, giocandosi la reputazione.Ma nel marzo del 1994 un antropologo
tedesco, lo studioso Michael Hesemann, ha dimostrato che solo una minima parte
dei crop circles sono frutto di manipolazioni umane e che invece esiste un’ampia
documentazione a favore di un intervento extraterrestre, e l’americano
Jim Marrs e l’inglese Colin Andrews hanno appurato che dietro i due vecchietti
vi era in realtà il servizio segreto britannico. Hesemann in Germania
e l’ingegnere Eltjio Haselhoff in Olanda hanno raccolto decine di testimonianze
di persone che hanno visto dei piccoli UFO sorvolare le spighe a bassa quota
e, in alcuni casi, lanciare dei fasci di luce dall’apparenza solida contro
il raccolto, disegnando le insolite formazioni. Nel luglio del 1995 la studiosa
americana Marjorie Tomkins si è recata in Gran Bretagna per constatare
se il fenomeno fosse cessato o meno. “Se la tesi dello scherzo fosse stata
vera -i crops sarebbero dovuti rire dal 1991. Con quest’idea sono arrivata
a Londra e ho parlato con diversi esperti . E difatti mi sono sentita dire che
ero capitata male perché da un pezzo non venivano più segnalati
cerchi nel grano. In più la gente, dopo l’ammissione di Bower e
Chorley, riteneva l’intera faccenda una burla e pertanto non segnalava
più le formazioni. Ero stata sfortunata, mi dissero, ma non fu così.
In realtà, semplicemente girando per i campi a Silbury Hill, ho trovato,
proprio in quei giorni, moltissime nuove formazioni, di cui non erano al corrente
nemmeno gli ufologi. Salita su una collina, ho visto una distesa di crops a
perdita d’occhio. Formavano una specie di sistema solare e, sebbene il
grano fosse trebbiato, l’impronta era ancora molto evidente. Mi sono avvicinata
e ho scoperto che le spighe erano abbattute da sud a nord e molti crops erano
incompleti. Restando dentro uno di questi ho cominciato ad avvertire delle strane
sensazioni: il cuore mi batteva all’impazzata, pure ero molto rilassata.
In più, vedevo le immagini sdoppiarsi, mentre nel cielo comparivano degli
strani lampi di diversi colori. Poiché non ero sola e non sono stata
l’unica a vedere, non si è trattato di un’allucinazione.
Forse sono entrata in un crop mentre qualcuno lo stava terminando...In un altro
cerchio ho trovato il grano piegato ed una fontanella centrale. Il crop doveva
essersi formato all’improvviso imprigionando un uccello. C’erano
piume dappertutto e sassi scagliati con violenza tutt’intorno, a raggiera.
Può darsi che i crops agiscano in qualche modo sugli organismi viventi.
I ricercatori inglesi mi hanno detto che gli uccelli, quando atterrano nei cerchi,
non planano ma scendono a spirale; il che è inspiegabile. Come è
inspiegabile il fatto che questi disegni rappresentino in realtà una
forma di alfabeto celeste. Io faccio parte dell’associazione Ina Wakan,
un gruppo che si occupa della salvaguardia della cultura pellirosse. In passato,
lavorando con gli indiani Sioux del Dakota, ho avuto modo di mostrare ad alcuni
sciamani le foto dei crop circles. Con mio grande stupore non si sono affatto
meravigliati ma anzi mi hanno detto di conoscere quei caratteri, che fanno parte
della loro scrittura sacra. Sono stati in grado di interpretarli, sono simboli
cosmogonici che ricordano la discesa degli Dei sulla terra...”. In un
successivo viaggio la Tomkins è stata testimone, assieme al marito, fisico,
della formazione dal nulla di un crop. La figura si è formata come per
magia in un batter d’occhio, ed in completa assenza di UFO, vecchietti
burloni, diavoli mietitori, trombe d’aria o porcospini. Ma c’è
di più. In perfetta coincidenza con quanto anticipato da Maria Morganti,
strane figure disegnate nelle spighe di grano o nell’orzo sono apparse
l’estate 2003 a Pordenone, Arezzo, Trieste, Bologna, in Sardegna, nelle
Marche, a Perosa Canavese, Sabaudia Latina, Napoli e nel mantovano. Il 19 giugno
il quotidiano veneto Il Gazzettino segnalava la comparsa di strani cerchi nel
grano a Melara: "Tra i campi che separano Melara dalla cittadina mantovana
di Ostiglia, a due passi dal santuario mariano della Comuna, sono apparse 4
grandi impronte circolari; l'immaginario collettivo è servito, tanto
che il campo è stato subito preso d'assalto dai curiosi. Le stesse impronte
sono apparse in provincia di Latina. A Melara, in località le glorie,
la scoperta è stata fatta da Gino Bianchi, pilota di un Cessna dell'aeroclub
di Legnago. Il cerchio maggiore presenta un diametro di oltre venti metri e
i tre piccoli sono equidistanti". L’articolo si riferiva anche ad
una formazione apparsa nel Lazio, e precisamente in località Tre Fontane,
nel terreno di proprietà dei Frati Trappisti; là era stata trovata
una formazione di 4 pittogrammi, lestamente tagliati nel pomeriggio da una ditta
di lavori agricoli, subito dopo che la notizia dell’insolito ritrovamento
era apparsa sui televideo. Nonostante l'opera devastatrice (anche da parte delle
autorità, delle quali si disse avessero ordine di distruggere tutti i
crops apparsi sul suolo italiano, per evitare il “disordine pubblico”),
per alcuni giorni le tracce e le sagome di Latina erano rimaste visibili, ed
investigatori del Centro Ufologico Nazionale recatisi sul posto dissero di avere
registrato anomalie magnetiche all'interno delle formazioni. A segnalare la
bizzarra vicenda erano stati gli stessi responsabili dell’abbazia, che
avevano chiesto l’intervento dei vigili del fuoco. La sala operativa di
via Genova aveva fatto alzare in volo un elicottero che aveva sorvolato e fotografato
la zona compresa tra via delle Tre Fontane e l’Ottavo Colle per verificare
le forme geometriche sul campo. “Pur considerando la possibilità
che si tratti semplicemente di una burla, i vigili del fuoco si sono attrezzati
di strumenti di rilevazione di radioattività per cercare di capire se
la vicenda abbia qualcosa a che vedere con gli extraterrestri. Segni dello stesso
tipo, i cosiddetti crop circles, che secondo gli ufologi sono segnali inviati
sulla Terra da altre forme di vita, erano apparsi su un campo di grano a Sabaudia”,
scrisse la stampa locale.Ma ecco che pochi giorni dopo, il 19 giugno, arrivava
puntuale la smentita. Il giornalista Luca Brugnara commentava su Il Messaggero:
“Niente UFO o segnali misteriosi dallo zio, ma semplicemente l’opera
di qualche buontempone, messa a segno durante la notte. E ora tutto è
già tornato alla normalità. Ieri mattina, nel campo di grano alle
lle dell’abbazia delle Tre Fontane, in via delle Acque Salvie, sono
comparsi insoliti segni geometrici. Episodi analoghi, negli ultimi giorni, si
erano verificati a Sabaudia e a Montegranaro, nelle Marche e subito si era cominciato
a parlare di crop circles, termine utilizzato dagli ufologi per indicare presunti
segnali mandati sulla Terra da parte di altre forme viventi dell’universo.
Questa volta, però, la spiegazione delle spighe schiacciate in modo geometrico
sembra essere molto più terrena”. “Dopo la segnalazione dei
frati trappisti - hanno spiegato i vigili del fuoco - siamo subito intervenuti
e abbiamo svolto tutti i rilievi. Il grano era effettivamente schiacciato e,
sorvolando il terreno con l’elicottero, erano evidenti i segni tracciati
in modo geometrico. Ma per il resto, non abbiamo riscontrato alcuna anomalia.
Nel campo, inoltre, sono stati ritrovati compassi e corde, probabilmente lasciati
da chi ha compiuto il gesto. La chiamata ai vigili, da parte dei responsabili
dell’abbazia, è avvenuta intorno alle 9”. “In vista
della mietitura del grano - fanno eco i frati - abbiamo deciso di richiedere
una verifica, per eliminare ogni teorico sospetto di inquinamento magnetico.
Si è trattato di uno scherzo fatto ad arte”. “ L’intera
vicenda, ora, è solo un ricordo. Nel primo pomeriggio di ieri, infatti,
sono intervenuti gli operatori agricoli per mietere il campo di grano e dello
scherzo non c’è più alcuna traccia”, concludeva l’articolista.
Tutte burle, dunque? Niente affatto. Nelle campagne aretine di Cortona, secondo
il televideo Mediaset del 21 giugno, la figura dell’uomo stilizzato senza
gambe “era apparso dal grano tagliato. L'hanno scoperto dei piloti privati
ed è subito giallo sulle origini dell'immagine che sta richiamando centinaia
di curiosi ed ha provocato l'intervento di esperti dei fenomeni paranormali
e delle autorità. Il disegno ha una lunghezza di circa cento metri”;
mentre un fascicolo che raccoglie gli strani eventi sui campi di grano è
stato preparato dagli esperti dopo i fatti di Montegranaro. Su questi ultimi
ecco il commento della giornalista Stefania Ceteroni del Messaggero: “Ai
cerchi di grano rinvenuti su campi del territorio si è sommato l'avvistamento
di una strana luce immortalata da un giovane grazie al sensibile obiettivo del
suo telefonino. L'avvistamento, e successiva fotografia, sarebbe stato fatto
da Cura Mostrapiedi, in direzione Monte San Giusto. L'ennesimo episodio, questo,
che è andato ad allungare la lista delle stranezze verificatisi da qualche
settimana a questa parte, nel territorio. Il primo cittadino, Gianni Basso,
da studioso della materia, ha mobilitato esperti internazionali che hanno sorvolato
il territorio, fatto sopralluoghi e raccolto materiale: il tutto confluirà
in un fascicolo che sarà presto pubblicato su una rivista specializzata.
Dopo il triangolo sul campo di Cura Mostrapiedi, di grano più scuro rispetto
al resto del terreno, e tale da disegnare una forma perfetta, si era segnalata
la presenza di tre di dimensioni decrescenti e posizionati lungo una stessa
direttrice parallela ad una stradina che permette di arrivare all'abitazione
che sovrasta il campo, al confine con Monte San Giusto. In termini temporali,
il fascio di luce dovrebbe essere stato immortalato tra il rinvenimento del
triangolo e quello dei triangoli. Ma non dovrebbe essere tutto qui. Pare che
di cerchi ne siano stati rinvenuti altri tre in territorio verengrense oltre
ad altri segnalati nei territorio limitrofi, in provincia di Macerata”.Il
noto ufologo pordenonese Antonio Chiumiento ha rinvenuto una formazione le cui
spighe, analizzate dal biologo parmigiano Giorgio Pattera, sono risultate piegate
da qualcosa di totalmente ignoto. Dichiara Chiumiento: “Nei primi giorni
di Maggio 2003, in località Ranzano di Fontanafredda (PN), si è
riscontrata la presenza di un crop circle da parte dei proprietari di un campo
d'orzo. Dalle testimonianze dirette dei proprietari del terreno è emerso
che le spighe d'orzo apparivano intrecciate con precisione e rivolte, in tutti
i cerchi, verso destra. La cura con cui ciò era stato realizzato è
difficilmente attribuibile all'opera di persone considerando anche il breve
tempo di una notte in cui il fatto si sarebbe verificato. La zona interessata
dal fenomeno presentava una colorazione bronzacea, quasi fosse stata sottoposta
ad una sorta di bruciatura. La proprietaria del terreno, convinta inizialmente
di un danno causato da persone, ha segnalato l'episodio alla locale stazione
dei Carabinieri”. Chiumiento ha rilevato diverse anomalie: “Le spighe
piegate si sono rialzate evidenziando una crescita minore, rispetto a quelle
rimaste in piedi; la grandezza delle spighe e dei chicchi è variabile
a seconda del luogo in cui si trovano.; i nodi degli steli manifestano una grossezza
insolita e caratterizzano una crescita anormale dello stelo. Questo tipo di
fusto a zig zag è paragonabile a quello riscontrato nei crop circle inglesi
e ritenuti assolutamente autentici. Il fatto che questo pittogramma sia stato
rinvenuto in una zona vicinissima (3 Km circa in linea d'aria) alla Base USAF
di Aviano (PN) fa riflettere perché questa zona è stata teatro
in passato di numerosi avvistamenti di UFO. A queste considerazioni si aggiunga
la notizia pubblicata dal quotidiano L'Unione Sarda del 28-30 aprile 2003 del
rinvenimento di alcuni cerchi realizzati in campi di cereali in Sardegna. La
comparsa dei due fenomeni a distanza di pochissimi giorni potrebbe essere una
semplice coincidenza. Il pittogramma del pordenonese così elaborato,
sarebbe una novità per la penisola italiana. Ritengo l'origine del pittogramma
di non immediata e di difficile identificazione. Il proprietario del campo ha
dichiarato che al momento del rinvenimento dei cerchi non aveva riscontrato
alcuna traccia di passaggio di persone, animali o mezzi meccanici: nel campo
d'orzo vedeva solamente questa composizione di cerchi. E non è finita
qui; poco dopo una seconda figura, una sorta di sole con sei tentacoli, è
apparsa non molto lontano, in provincia di Treviso, in un campo d’orzo.
Un pilota l’ha avvistata dal suo aereo...”.Il mistero, dunque, continua.
E le capacità medianiche e paranormali di Maria Morganti potranno forse
gettare una nuova luce su un fenomeno alquanto complesso e su tutta una serie
di comunicazioni con l’altrove, che la sensitiva appare in grado di decodificare
perfettamente.
Alfredo Lissoni